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26 agosto 2011

Fiat 124 Sport Spider



Rue des Pyrenées, Paris 20e 

...Piccola nota personale per questa superba "bagnole". La 124 Sport (non nella versione Spider fotografata qui ma in quella Coupé, ugualmente rossa) fu la mia «prima macchina», nel senso che era la macchina di mio padre quando io ero piccolo. Me la ricordo bella, agile, grande, veloce, e anche comoda. Mi piaceva un sacco starci dentro (meno quando facevamo viaggi lunghi, ma questa è un'altra storia) e mi ricordo che per molti anni ho disegnato sempre macchine sportive, mentre guardavo assiduamente – come pare facesse anche Briatore – Ken Falco.
...Poi la famiglia si ingrandì, mentre il mondo occidentale attraversava un periodo di shock petroliferi: i punti deboli della 124 Sport (piccolo bagagliaio, consumo superiore alla media) divennero preponderanti sul resto e mio padre decise di vendere il gioiellino (la storia meriterebbe un capitolo a parte, fatto di  passaggi di proprietà che non vanno a buon fine, spese eccessive, minacce con fucili da caccia, ecc.). L'entrata negli anni '80 fu così sancita dall'acquisto di una Ritmo D bianca: la differenza tra le due vetture dà il senso della chiusura definitiva di un'epoca, quasi una cesura epistemologica.
...Questa foto la dedico a mio padre che, guarda caso, oggi compie gli anni, giusto un giorno dopo del Generale Võ Nguyên Giáp che quest'anno ne ha fatti 100 (ma mio padre è più giovane): auguri a entrambi.  

19 ottobre 2010

Jaques Prévert, Citroën


Sulla porta delle case chiuse
Brilla una piccola luce
Qualcosa di fievole, di discreto
Una piccola lanterna, un lumicino
Ma su Parigi addormentata
Una gran luce si diffonde
Una gran luce monta sulla torre
Una luce cruda
E' la lanterna del bordello capitalista
Con il nome del tenutario
che brilla nella notte
Citroën, Citroën!
E' il nome di un piccolo uomo
Un piccolo uomo con delle cifre in testa
Un piccolo uomo con uno sguardo strano
Dietro il suo monocolo
Un piccolo uomo che sa una sola canzone
Sempre la stessa
Utili netti
Una canzone con cifre che danzano
300 macchine, 600 macchine al giorno
Monopattini, roulottes, spedizioni, autocingolati, camion
Utili netti
Milioni, milioni, milioni, milioni
CitroënCitroën
Anche in sogno si sente il suo nome
500, 600, 700 macchine
800 autotreni, 800 carri armati al giorno
200 carri funebri al giorno
200 carri funebri
E di corsa!
Lui sorride, continua la sua canzone
Non ascolta la voce degli uomini che fabbricano
Non ascolta la voce degli operai
Se ne fotte degli operai
Un operaio è come una gomma vecchia
Quando una si crepa, non la si sente nemmeno crepare
Citroën non ascolta, Citroën non capisce
E' duro d'orecchi quando si tratta di operai
Però al Casinò la sente bene la voce del croupier
Un milione, signor Citroën, un milione
Se vince, tanto meglio, ha vinto
Ma se perde, non è lui che perde
Sono i suoi operai
Sono sempre quelli che fabbricano
Che, in fin dei conti, sono raggirati
Ed eccolo che passeggia a Deauville
Eccolo a Cannes, che esce dal Casinò
Eccolo a Nizza che fa il bello
Sulla Promenade des Anglais, con una giacca chiara
Bel tempo, oggi! 

Eccolo che passeggia, che prende un po' d'aria
Anche a Parigi prende l'aria
Prende l'aria degli operai, prende loro l'aria, il tempo, la vita
E quando ce n'è uno che sputa i polmoni in fabbrica
I polmoni rovinati dalla sabbia e dagli acidi
Gli rifiuta una bottiglia di latte
Che cosa glie ne può fottere di una bottiglia di latte?
Non è mica lattaio lui, lui è Citroën
Ha il suo nome sulla torre
Ha colonnelli ai suoi ordini
Colonnelli scribacchini, aguzzini, spioni
I giornalisti
 mangiano dalla sua mano
Il prefetto striscia sul suo zerbino
Limoni, limoni
Utili netti, milioni, milioni
Oh, se la cifra d'affari cala
Perché gli utili non diminuiscano
Basta aumentare il ritmo e abbassare i salari
Abbassare i salari
Ma coloro che sono stati per troppo tempo
Tosati come cagnolini
Hanno ancora una mascella da lupo
Per mordere, per difendersi

Per attaccare
Per fare sciopero
Lo sciopero

Lo sciopero

Viva lo sciopero!


(Jacques Prévert, Citroën)

L'originale qui: http://laflaneuse.org/la-greve/

7 giugno 2010

Bagnoles [haivolutovederelondra special issue]

FIAT 500 "General Lee Limited Edition", Toynbee Street, London E1


Ford "New Model" T, Regent's Park Road, London NW1


Nissan Figaro "Hello Kitty special edition", Westbourne Park Rd, London W2

1 febbraio 2010

Fiat 850 "SIATA Spring"

Una superba versione della Siata Spring davanti a un'officina di Rue La Condamine a Batignolles (Paris 17e).

Queste foto sono dedicate al Colonnello Kurtz, un altro italiano esiliato a Parigi con la passione per il cinematografo e per le vecchie bagnoles.

14 novembre 2009

Flower Power

Una bellissima Citroën Ami 6 del 1969, di proprietà dell'Artisan Fleuriste, in pieno Marais.



Rue Vieille du Temple, Paris 3e


3 giugno 2009

Con la 2cv si acchiappa ancora

Per smentire il mio commento al post precedente: pare abbia ragione Enzo, almeno a Parigi.

Affiche di Reroart, Rue Pierre Bonnard, Paris 20e

30 novembre 2008

Simca Aronde

«Di fabbricazione totalmente francese, il prototipo della Simca 9 è presentata nel 1951 e viene commercializzata con il nome di Aronde, antico nome della rondine. Coniugando velocità (130 km/h) e risparmio, ottiene un successo immediato: la produzione raggiunge le 100.000 unità a metà degli anni '50. Alla fine del 1957, 500.000 esemplari dell'Aronde sono sul mercato. Modificata nel 1956 e poi ancora nel 1961, l'ultima Aronde uscirà dalla fabbrica nel 1964. In totale verranno prodotte 1.500.000 Aronde.»
(«Le coin des affaires», appendice a Jean Patrick Manchette, Romans noirs, a cura di Melissa Manchette e Doug Headline, Gallimard, 2005, p. 1234)
Rue Lardennois, Butte Bergeyre, Paris 19e

L'Aronde è l'automobile di Jean-Baptiste Haymann, vecchio giornalista in pensione («un vieux presque aussi pourri que son Aronde pourri») che fa da spalla all'investigatore privato Eugène Tarpon, protagonista dei due romanzi di genere di Manchette, Morgue Pleine (Un mucchio di cadaveri, 1973) e Que d'os! (Piovono morti, 1976).
Benché spesso disprezzata da Tarpon («L'Aronde de Haymann est une très médiocre tas de boue»), la vecchia bagnarola tirerà spesso d'impiccio l'investigatore privato finché, in Que d'os!, la «vieille chose toute pourrie» terminerà onorevolemente la sua carriera dopo un inseguimento sul Boulevard Périphérique, in un testa-coda a 100 chilometri all'ora.

11 novembre 2008

29 settembre 2008

Never Mind the Boccions

Se invece non avete voglia di sorprese atomiche, sbattetevene i coglioni e bevetevi questo qua:

Degustazione:
Rien à foutre!
Giudizio:
Ta gueule!
Musica:
Maestro!

10 agosto 2008

976

Cosa strana, ma a Parigi è più facile incontrare qualche vecchia 500 che una R4: nel vintage, si sa, l'esotismo è una componente importante, perfino nella patria di Monsieur Chauvin. Ho una discreta collezione di foto di 500 parigine, e prima o poi le posterò. Queste però sono proprio "vecchie carrette", cioè vecchie fiat che non vedo in giro da moltissimi anni (praticamente da quando ho lasciato il natio borgo selvaggio, nell'ormai lontano A.D. 1991). Passi per la 126, ma una 850 ormai è davvero una rarità!

125.jpg

Rue Oberkampf
(11e)


850.jpg

Rue Sainte-Marthe
(10e)

PS: L'850, comunque, era in una location adatta: Rue Sainte-Marthe, in alcuni angoli, sembra davvero l'Italia degli anni '50 (ancora per poco, però).

29 luglio 2008