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12 dicembre 2011
14 settembre 2011
Mutande a Venezia
... le calli intorno a Via Garibaldi sono spettacolari parate di lenzuola, gran pavesi di mutande, festoni di calzini stesi da una facciata all'altra delle case, a volte sulla diagonale dei campielli, su fili della biancheria lunghi decine di metri.
(Tiziano Scarpa, Venezia è un pesce)
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Quello che mi manca di più dell'Italia qui a Parigi non è il caffè ma i panni stesi alle finestre e ai balconi. Un piccolo dettaglio, un po' stupido se volete, ma che restituisce un modo di vivere l'intimità ripiegato su se stesso, molto individualista e privato, fortemente accentuato dalla SGM (Spersonalizzazione da Grande Metropoli). La norma sociale è diventata legale: è infatti formalmente vietato, nei condomini, appendere i panni alle finestre e ai balconi, come mi ha cortesemente ricordato quella volta la mia padrona di casa (peraltro gentilissima e disponibilissima) quando appesi al balcone uno straccettino di 50x30 centimetri con cui avevo lavato a terra.
Oddio, anche un buon spriz fatto come si deve non è che guasterebbe...
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Un sprisse à Venise |
(e già, le vacanze son finite).
21 aprile 2010
Les Lascars Gays
Rue Clavel, Paris 19e
(Majid Berilha et Hugues Duquesne raccontano a teatro la vita di due ragazzi gay nelle cités di banlieue).
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arco
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12:05
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tags: arte, asphalte jungueule, belleville, graffiti, muri, parigi
18 marzo 2010
5 ottobre 2008
Zampe in alto!
scritto da
arcomanno
alle
09:14
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tags: animali, asphalte jungueule, muri, parigi, segni
20 marzo 2008
Ben Hur
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Nella foto: Ben Hur vittorioso, di ritorno da una difficile missione al Mercato domenicale della Réunion |
Chi non ha mai passato una domenica al mercato, a Parigi, non sa che cosa vuol dire essere calpestati dai carri stracolmi di verdura trainati da arcigne vecchiette con una foga che rasenta la follia; sull'autobus, poi, altro che Circo Massimo: i carrelli di ritorno dal supermercato possono agevolmente tranciarti un piede se hai la sfortuna di capitare a tiro... Ma da oggi provate ancora a passare sopra i nostri piedi! Tremate, arzilli pensionati: è arrivato Ben Hur...
PS: per adesso ci fermiamo qui: l'evoluzione successiva, il vero armamento pesante per la battaglia urbana è la poussette da combattimento.
PS: per adesso ci fermiamo qui: l'evoluzione successiva, il vero armamento pesante per la battaglia urbana è la poussette da combattimento.
scritto da
arcomanno
alle
16:13
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tags: asphalte jungueule, parigi
18 settembre 2007
Il criterium selvaggio

E poi a Ménilmontant si teneva il 4ème Critérium Sauvage des Cascades: un appuntamento da non perdere.
La Commune de Bellevill'montant insieme al collettivo Vélorution ha organizzato questo raduno festivo, scanzonato e sostanzialmente anarchico nel quale, tra due piccole ali di folla, concorrenti di tutte le età si sfidano in una gara di bicicletta a rotta di collo tra i saliscendi di Rue de la Mare, Rue des Cascades, Rue des Savies e dintorni.
La Commune de Bellevill'montant insieme al collettivo Vélorution ha organizzato questo raduno festivo, scanzonato e sostanzialmente anarchico nel quale, tra due piccole ali di folla, concorrenti di tutte le età si sfidano in una gara di bicicletta a rotta di collo tra i saliscendi di Rue de la Mare, Rue des Cascades, Rue des Savies e dintorni.
Alla fine della bagarre, al suono di un'orchestrina banjo/farfisa a soffio/rullante grattato che allietava i presenti con versioni improbabili di Brasil o Paint it Black, è stato stappato lo spumante e il cappellino rosso "number 1" è andato ad un bimbo - nella foto alla sinistra - che gareggiava senza rotelle (temerario!)
Qui troverete il fotoracconto della giornata: i miei ciclisti preferiti sono il briao in maglia gialla (ad ogni giro chiedeva un bicchiere di birra), Mago Merlino, Il tipo con i fiori sul casco. Fate attenzione anche al panzone con i baffi a manubrio: lui era il meglio pezzo (poco dopo lo abbiamo incontrato sulla porta di un bistrot in cima al parco di Belleville, che suonava la sua manivelle...)
Ah sì, quasi dimenticavo: la sera prima, alla Fête de l'Humanité c'è stato il concerto di Iggy & The Stooges: 80mila persone in delirio per quattro anzianotti che hanno suonato dell'ottimo punk d'annata per un'ora e mezza come se fossimo agli inizi dei Settanta.
Energia da vendere: roba da far appendere la chitarra al chiodo a più della metà dei gruppettini di ggiovani d'ogggi.

PS: del critérium abbiamo anche opportuna testimonianza filmata (very low quality). I filmati degli stooges, invece, erano davvero pessimi, e poi su Youtube ne trovate un casino: non c'era davvero bisogno di aggiungere anche il mio. (in alcuni si vedono anche i tipi che Iggy ha chiamato sul palco a cantare No fun insieme a lui : fortunelli...)
scritto da
arcomanno
alle
14:53
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tags: (r)esistenze, 20e arrondissement, asphalte jungueule, belleville, bici, parigi, vélorution, visioni
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