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... dove passava tutta la città. |
19 novembre 2013
3 luglio 2013
4 giugno 2013
25 aprile 2013
5 marzo 2013
Sofà degli Addamanera: un gioiellino pop
scritto da
arco
alle
11:44
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15 febbraio 2013
Nick Cave & The Bad Seeds, «Push The Sky Away», Le Trianon, 11/02/2013
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Le Trianon stracolmo di gente |
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La signora Cave e figli in tribuna d'onore |
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«Sometimes, in your life, you reach a peak and after you drop slowly down. This is my peak.» (Jack The Ripper) |
Grandi classici nella seconda parte del concerto (From Her to Eternity, Red Right Hand, The Ship Song, Deanna, Your Funeral... My Trial, The Mercy Seat, Stagger Lee).
A 55 anni, Nick Cave salta ancora come un indemoniato (a un certo punto è scivolato a terra, è vero, ma si è ripreso subito con la grazia di un gatto sornione) e regge ampiamente 2 ore di concerto.
Menzione speciale alla ragazzina del coro con la maglietta Bazinga!
5 febbraio 2013
Vent'anni è uno stato mentale? No, è uno Stato Sociale
Le ho cantate tutte, ma proprio tutte, anche Seggiovia sull'oceano che non mi piace poi tanto, ma lì era come quando c'è un tuo amico con la chitarra e tu conosci i pezzi e cominci a cantare dietro e non ti fermi più. Ho fatto Na na na Na na na Na na na na. Uò oh oh oh tararà. Uò oh oh. Uò oh oh oh oh. Uò oh oh oh oh. Uò oh oh oh oh oho oho oho oho. Pà pà pà pà pà pà pà pararà pà pà pà pà pà pà per un'ora, pressato e sudato che nemmeno a un concerto dei Bad Religion, schivando i fendenti del tifoso sampdoriano venuto da Genova apposta per vederli e che spoilerava tutte le canzoni anticipando sempre il cantante di un secondo, facendomi insultare dalla ventenne lucchese che stava dietro di me perché facevo le foto e le nascondevo il suo idolo (poi l'ho fatta passare davanti e le ho consigliato pure di stare bene attenta al sampdoriano ché secondo me un po' anche lui era innamorato di Lodo).
E alla fine, ho consolato Franz che si sconsolava osservando l'età media degli avventori del locale: - Non sei vecchia. Sei diversamente giovane.
20 novembre 2012
Kol yom hiftzatzti et Beirut
At the pull of a trigger
We can send strangers straight to hell
If I came close to death I couldn't say
I bombed Beirut every day.
16 ottobre 2012
Prima o poi doveva accadere
9 ottobre 2012
Bisesto
scritto da
arco
alle
10:31
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tags: bisesto, jean fabry, suoni
1 maggio 2012
United we stand, divided we fall
24 aprile 2012
14 febbraio 2012
ma chissà se è vero il trambusto che si sente / quando un paese intero applaude con lo sfollagente
I LunaPop (aggiornati con synth/basso/batteria elettronica) che incontrano gli Offlaga Disco Pax. Beat pesante, ritmi danzerecci e liriche folgoranti come il distico che dà il titolo al post.
Se poi aggiungete il nome del gruppo (Lo Stato Sociale) e il titolo del disco (Turisti della democrazia), l'applauso è di rigore per questi giovani bolognesi.
Il pezzo d'apertura - Abbiamo vinto la guerra - è un vero tormentone che da un po' di giorni non riesco a levarmi dalla testa (mi fa impazzire soprattutto il passaggio sol - la - si / si - sol - la, che ricorda «But in the space between the heaven / And in the corner of some foreign field», in The Gunner's Dream dei Pink Floyd).
10 novembre 2011
Que, rigoureusement, ma mère m'a défendu de nommer ici
scritto da
francesca
alle
14:05
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tags: censura, georges brassens, le gorille, mostre, musei, radio, suoni
12 ottobre 2011
Jean Fabry à Paris
L'inetichettabile band di Russi (RA) – che per i più attenti dei nostri 25 lettori non ha più bisogno di presentazioni – si è esibita a Parigi per ben tre giorni di seguito.
Il venerdì, nel quadro intimista del Bistrot littéraire des Cascades, nel cuore del 20ème arrondissement, i nostri hanno deliziato lo stranito pubblico con un'esibizione che aveva il sapore di un concerto a sorpresa (un surprise gig, come si dice in gergo). Tra applausi sentiti e i fischi di un albionico ubriacone, i Jean Fabry in formazione acustica volante hanno egregiamente affrontato il loro debutto parigino con un un apéro-concert. Da Gilbert Bécaud ai pappi dei pioppi (nella foto è immortalato il momento botanique del concerto), chiudendo addirittura con Stringi le viti di tanto in tanto.
Domenica mattina, i Capra&Cavoli con Gianni Zauli e Laurence Barthomeuf (curatori del libro) hanno animato una simpatica sessione con i bambini veri. Tra le filastrocche tradizionali (Pimpirulìn, Uno due tre, un'incredibile versione mancuniana di Sotto il Ponte di Baracca) e originali (Ti dico una cosa, l'inedito Tritone, l'ormai tormentone Il Camaleonte che ha riscosso gran successo), i bimbi italo-francesi si sono divertiti un sacco: gli occhialini di pappi, i tubofoni di Marlo e la faccia di Antonio hanno fatto il resto.
Nonostante conti molto il fattore biografico (Antonio mi ha confessato: «facciamo filastrocche perché abbiamo una bambina di sei anni; quando ne avrà sedici ci metteremo forse a fare disco-music»), credo che il ritorno all'infanzia sia un buon antidoto alla perdita di senso causata dall'attuale eccesso di informazioni.
Così non è un caso che anche l'ultimo – geniale – disco di Philippe Katerine abbondi in filastrocche strampalate, lallazioni, ecolalie.

Sono stati tre giorni intensi. Piegando due leggii e avvolgendo il cavo della pedaliera Korg di Antonio, mi sono anche guadagnato il titolo di roadie dei Jean Fabry: roba che non tutti possono vantare nel proprio curriculum. Ma credo che rimarrò nella loro memoria più per la tarama, l'hummus, il caviar d'aubergine, i felafel e il pastrami di Marianne.
E il cerchio si è chiuso, come un zir de clomb, comme un tour de pigeon.
scritto da
arco
alle
15:34
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tags: cibo, concerti, eventi, jean fabry, parigi, passeggiate, storie, suoni, visioni, yiddish
15 giugno 2011
Lost in the plagio: Ben Harper e un gruppo che non esiste
se ho arraffato a piene mani.
"Touch, touch, touch"
ma del resto
posso permettèrmelo.
(Elio e le storie tese, Plagio)
11 maggio 2011
Piano piano
Una playlist pianistico-roccherrolla
I pezzi sono 22, totalmente arbitrari e non esaustivi del vastissimo programma (ora che ci penso, non ho messo neanche un pezzo di Vinicio Capossela, che qualche mese fa ha dato un bellissimo concerto di San Valentino alla Cigale, stracolma di espatriati italiani).
Tra classiconi e qualche chicca ripescata qua e là, mi pare in ogni caso un discreto inizio.
Buon ascolto.
scritto da
arco
alle
18:35
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tags: botteghe oscure, memoria, muxtape, opentape, parigi, piano piano, playlist, suoni
29 aprile 2011
12 aprile 2011
Yeah, I wish I was Yuri G
Hey there Luna
I'd like to tell ya
How sad am I
So love sick I could die
Needing water
My neck's stiff, my head hurts
Been looking up all night
Been looking at the Moon, she's so bright
She's so white
She's so clean
I'm telling you
She's everything
I'd give it all
My sorry eyes
Give just everything
She's got me so mesmerized
Yeah I wish I was Yuri-G
It's just the things that she does to me
Yeah I wish I was Yuri-G
Give back my memory
17 marzo 2011
Happy St. Patrick!
When the boss comes callin' they'll put us down
When the boss comes callin' gotta stand your ground
When the boss comes callin' don't believe their lies
When the boss comes callin' will you stand alone?
When the boss comes callin' will you let them in?
When the boss comes callin' will you stand and fight?
scritto da
arco
alle
14:50
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tags: (r)esistenze, avantipopolo, dropkick murphys, liberismo, manifestazioni, mi tube es tu tube, padroni, patrie, ricorrenze, san patrizio, sciopero, suoni, USA, wisconsin