16 settembre 2008

Fenicotteri rosa che se ne volano via.

Richard William Wright (1943-2008)

I miti di gioventù se ne vanno e noi dedichiamo pezzi di musica in forma di orazioni funebri. Fernando mi dice che stasera riascolterà Wish You Were Here: anch'io pensavo di proporre una Shine On You Crazy Diamond con il suo assolo iniziale, ma è molto lungo, e pesa un quintale: e poi si conosce a memoria. Altro pezzo epico poteva essere Echoes (di cui ho visto la versione del Live at Pompei, l'altra sera su Arte) e pure lì il vecchio Richard assolava niente male; ma anche quei 23 minuti e rotti sono decisamente troppi per il tempo e lo spazio di un blog. Vi consiglio allora di ascoltarvela da soli, nel chiuso delle vostre camerette mentre ripensate a quanto siete vecchi (e a quanto vi state pericolosamente avvicinando agli splendidi quarantenni di morettiana memoria).

Io invece voglio rimanere spensierato (Happy-Go-Lucky) e per questo metterò sul piatto un pezzettino simpatico, dal tono vagamente français, dove il piano di Richard Wright accompagna l'idea di un inquietante tête-à-tête tra Roger Waters e Rita Pavone, giusto per rimanere nel filone delle curiosità un po' snobistiche dei fan, dei paraphernalia, degli "scusi, dov'è il bar?", o se preferite, visto che avete voluto vedere Parigi, dei "s'il vous plaît, où est le bar?"

3 commenti:

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

Anni fa presi in biblioteca il libro dei testi dei Pink Floyd (PARECCHI anni fa, visto che ero al liceo e l'anno prossimo passo dagli -enta agli -anta).
Qualcuno ci aveva fatto appunti a matita: tra questi, aveva barrato la seconda parte dell'ultimo verso di Saint Tropez , quello che dice "making a date with Rita Pavone", scrivendoci accanto "for later by phone" e aggiungendo "Ma chi le ha fatte queste traduzioni, Teddy Reno?".

Il libro era quello della Arcana, grazie al cui traduttore generazioni di ascoltatori fiduciosi nella professionalità delle persone credono che Rita Pavone sia stata nominata davvero dai Pink Floyd.

O il chiosatore aveva torto e la nominano davvero?

R.I.P. Wright

arcomanno ha detto...

Non ci posso credere: mi hai smontato un mito della (anche mia) gioventù. Ebbene sì, pure io ho avuto quel libro.

La battuta su Teddy Reno è geniale!

Ma sembra che la colpa sia di una fanzine del periodo, come riporta questo sito divertente:

http://www.amiright.com/misheard/stories/pinkfloyd.shtml

By the way, non mi dispiaceva l'idea di Rita Pavone in un testo dei Floyd...
E comunque, in Not Now John dice davvero "Scusi, dov'è il bar?"
Almeno quello è giusto...

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

Lì mi sa di sì, anche perché lo dice in varie lingue... o no?
Dai, direi di sì, in fondo parliamo di un gruppo che ha fatto il suo live migliore a POMPEI, mica a Wembley: du' cose de 'ste parti le sapranno, credo.
Certo, non dico che dovevano fare come i Gogol Bordello in "Santa Marinella", ma non venendo loro dalle Figi, ci sta una frase in italiano.
All'epoca comunque ci poteva stare anche Rita Pavone, sarebbe stato buffo.