Le p'tit Jésus en culotte de velours non è un'imprecazione colorita né l'inizio di un vangelo apocrifo, ma un piede di porco in gelatina, farcito di foie gras e avvolto nella rete del fegato del suddetto animale. Il tutto ben arrostito al forno.
L'espressione, in un francese un po' antico, indica qualcosa di estremamente buono, gustoso e vellutato, ed è spesso usata per descrivere un buon vino: "avaler le p'tit Jésus en culotte de velours". Senza contare che il fagottino avvoltolato ricorda un bambinello in fasce (e qui si rasenta la blasfemia pura e semplice).
19 marzo 2009
Il piccolo Gesù in calzoni di velluto
scritto da arcomanno alle 11:49
tags: cibo, langfransès, viaggi
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4 commenti:
Ma è "Leone il maiale" o ancora meglio "Leone il maialaio"? Certo potrebbe fare il cuoco della clinica ipertesi.
Hmmmmm... M'è tornata fame!
Comunque il pezzo meglio era il piatto :)
No, è proprio "Leone il maiale" (che poi in francese ha più il senso di "Leone il porco", dove porc si usa invece nel senso di maiale).
In tutti i casi, il colesterolo è francamente eccessivo.
Gesù!
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