19 marzo 2009

Il piccolo Gesù in calzoni di velluto

Le p'tit Jésus en culotte de velours non è un'imprecazione colorita né l'inizio di un vangelo apocrifo, ma un piede di porco in gelatina, farcito di foie gras e avvolto nella rete del fegato del suddetto animale. Il tutto ben arrostito al forno. L'espressione, in un francese un po' antico, indica qualcosa di estremamente buono, gustoso e vellutato, ed è spesso usata per descrivere un buon vino: "avaler le p'tit Jésus en culotte de velours". Senza contare che il fagottino avvoltolato ricorda un bambinello in fasce (e qui si rasenta la blasfemia pura e semplice).


Per tornare al piatto, il risultato è piuttosto hardcore, esclusivamente per amanti del genere: il foie gras è tuttavia un po' sprecato tra la gelatina e le cartilagini suine. Da Léon le cochon (un nome una garanzia), a Rennes, simpatica e giovane capitale della Bretagna mia bretagna in fiore tu sei la stella tu sei l'amore...

4 commenti:

enzo ha detto...

Ma è "Leone il maiale" o ancora meglio "Leone il maialaio"? Certo potrebbe fare il cuoco della clinica ipertesi.

francesca ha detto...

Hmmmmm... M'è tornata fame!
Comunque il pezzo meglio era il piatto :)

arcomanno ha detto...

No, è proprio "Leone il maiale" (che poi in francese ha più il senso di "Leone il porco", dove porc si usa invece nel senso di maiale).
In tutti i casi, il colesterolo è francamente eccessivo.

Anonimo ha detto...

Gesù!