6 aprile 2010

En passant, Jean Fabry

Ué, cio', alòra, se non vuoi cadere a pezzi, stringi le viti di tanto in tanto!
Prima che il cameriere ti porti il conto
Prima che la risata diventi un pianto
Prima che  il tuo cervello si dia per vinto
Prima che per errore ti faccian santo
Stringi le viti di tanto in tanto.
(Jean Fabry, Stringi le viti di tanto in tanto)

I Jean Fabry colpiscono ancora: sul loro sito è disponibile l'Ep En passant, creatura nuova di zecca e freschissima, scaricabile - come al solito - gratuitamente (ma se lasciate un commento, la band russiana ve ne sarà grata) e "con tanto di copertina". In un solo clic guadagnerete una ventina di minuti di buona musica e di consigli stralunati e nonsense per la vostra vita. Che volete di più?
Di questo disco dedicato a Enzo Jannacci (con disegni originali di Galileo Galilei), la mia canzone preferita è Dove si nasconde il camaleonte?, una leggiadra filastrocca degna di Gianni Rodari, su un ritmo World Music alla Peter Gabriel (senza contare i cori della bravissima Sofia che mi hanno ricordato questo pezzo). Prima di levarmela dalla testa (se ce la faccio), la proporrò ai miei allievi di italiano, insieme a Cento, cento.

Alla genuina modestia del loro frontman (voce/chitarra), rispondo qui che la speranza, nel loro caso, non è mai mal riposta e che, almeno da queste parti, i Jean Fabry strappano molto più che un sorriso benevolo.

2 commenti:

palmizia ha detto...

Non ce la fai!

arco ha detto...

:D