9 dicembre 2010

A Parigi nevica, ma l'inferno è altrove.

Che le condizioni metereologiche siano uno dei temi preferiti dei mezzi di disinformazione di massa, per poter continuare ad avvolgere il cervello del mediacittadino in uno spesso strato di grasso, è cosa risaputa. Pure mi sono un po' stupito, ieri sera, nel sentire l'inviato del TF1 da Chateau-Thierry (locus amoenus a nord est di Parigi, direzione Champagne) ripetere per ben tre volte: "Ici c'est l'enfer", qui è l'inferno. Capisco, certo, che non è bello rimanere fermo in macchina e dover dormire in una palestra di un liceo perché le strade sono bloccate e nessuno ha previsto un piano di intervento serio (tutto ciò mentre Franz glorifica, in sottofondo e con paragone spietato, i Potenti Mezzi Spazzaneve della Autonome Provinz Bozen). Ma addirittura l'inferno! Capisco pure che il povero cronista bloccato sulla A4 abbia freddo, ma via: l'inferno? Senza scomodare Rigoni Stern (dopo aver letto Il sergente nella neve ci penso sempre due volte prima di dire "ho freddo"), bisognerebbe seriamente porre un freno all'uso sconsiderato di termini e aggettivi; ci vorrebbe una moratoria di queste iperboli idiote che finiscono per togliere il senso reale alle cose. L'enfer, c'est les autres, diceva già quel tale. Ma l'inferno è - per adesso - altrove. Parlare di inferno a Chateau-Thierry mentre ad Haiti si muore di colera, oppure - senza andare tanto lontano - mentre tutte le notti di questo inverno migliaia di SDF (Sans Domicile Fixe) e famiglie precarie combattono contro il freddo ai margini delle città di una civilissima Francia, sembra quantomeno fuori luogo.
Se le spariamo grosse adesso per qualche nevicata, quando l'inferno arriverà davvero (sto guardando The Walking Dead e ça fout un peu la trouille, ma se non vi piacciono le storie di zombi potete sempre leggere Ballard per tranquillizzarvi) non avremo più parole e ci toccherà inventarne di nuove.

6 commenti:

Muscaria ha detto...

Bisogna fare come i produttori di The Walking Dead: licenziare tutti! :-)

Colonnello Walter Kurtz ha detto...

Concordo. Ormai se non si usano aggettivi e metafore spropositate si ha paura di non essere capiti.

Come quando molti parlando dei trasporti pubblici li paragonano ai carri dei deportati...Paragone molto forte e senz'altro fuori luogo.

Anonimo ha detto...

Quando ero bambino mi hanno insegnato che all'inferno ci sono il diavolo e le fiamme che bruciano...
Forse ho capito. E' un modo di dire.
Sarei curioso di sapere la descrizione di Guantanamo se lo inviassero in quel posto non come inviato del TF1 ma come prigioniero.
Lasciamo perdere!
Anonimo lucchese.

vale ha detto...

'nzomma, il TG1 fa schifo pure in Francia...

arco ha detto...

Come dice quel vecchio adagio: Tutto il mondo è TG1

Alberghi Parigi ha detto...

Mamma mia...un vero e proprio inferno!