24 maggio 2011

Primo!

Per la prima volta ho votato fuori da una cabina elettorale, tracciando con una biro (visto che la matita copiativa non c'era nella busta) 4 sul mobile dell'acquaio in cucina.
Votare così, alla luce del sole, a casa propria, ha un certo effetto desacralizzante.
Ora infilo tutto nella busta preaffrancata (sottolineo per tranquillizzare gli amici genovesi iscritti all'AIRE) e spedisco.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

ripeto: non poteva che essere preaffrancata. Però a me fa un po' di inquietudine mandare le schede per posta, tutto qui... se penso a tutti i riti assurdi delle giornate elettorali, nei seggi elettorali... il conteggio, i timbri, le verifiche incrociate, la polizia, il manifesto con le sanzioni (che va affisso in duplice copia)... cacchio, e poi basta mandare una busta per posta prioritaria? lo vedi come va il mondo?

arco ha detto...

Eh, ma l'ho detto che questo voto in cucina è stata un'esperienza desacralizzante. Potremmo raccogliere le firme per un referendum che istituisca seggi nei consolati. Ti svegli una mattina di domenica, fai colazione, esci, prendi il métro fino a Rue de La Pompe e vai a fare il tuo dovere di cittadino residente all'estero.

Anonimo ha detto...

grazie Arco, cosi` so cosa devo votare...

AZ