15 giugno 2011

Lost in the plagio: Ben Harper e un gruppo che non esiste

Perdo il perdono 
se ho arraffato a piene mani.
"Touch, touch, touch"
ma del resto
posso permettèrmelo.
(Elio e le storie tese, Plagio)

Noi vogliamo molto bene a Ben Harper, nonostante i suoi ultimi dischi non trasudino ispirazione da tutti i microsolchi. Qualcuno della famiglia se l'è persino baciato e conserva autografi e foto del bravo cantante americano, dunque massimo rispetto per il grande artista.
E però, mentre ascoltavo questo pezzo qua tratto dal suo ultimo album



una campanella mi suonava nel cervello, cantandomi: «ma tu 'sto pezzo l'hai già sentito, ti ricorda qualcosa, è quasi uguale a una canzone... ». Sì, ma dove? Non riuscivo proprio a inquadrare il riff. Quand'ecco che all'improvviso arriva l'illuminazione: ma certo! Sono i Drive Shaft!


Nonostante l'arraffo a piene mani, bisogna dare atto a Ben di aver plagiato un pezzo di una band inesistente, il cui cantante è morto due volte: la classe, quoi!
By the way, Charlie ha ascoltato il pezzo e prima di venire inghiottito dai flutti ha voluto lasciare un'ultima dichiarazione:


2 commenti:

Anonimo ha detto...

"If you must write prose and poems the words you use should be your own - don't plagiarise or take on loans - there is always someone, somewhere, with a big nose who knows and trips you up and laughs when you fall - who'll trip you up and laugh when you fall..." (The Smiths)

arco ha detto...

Io non ho il naso grosso! :)