16 settembre 2013

Distopie / 1

La disintegrazione del sistema socio-economico fu lenta, progressiva e profonda e arrivò a un punto tale che gli uomini non credettero più nell’esattezza delle leggi della natura. Niente più sembrava stabile o fisso; l’universo era un flusso che scorreva via. Nessuno sapeva cosa sarebbe venuto dopo, nessuno poteva contare più su nulla. Le previsioni statistiche divennero popolari e il concetto stesso del rapporto di causa ed effetto sparì dal pensiero umano. Gli uomini cessarono di credere di poter controllare il loro ambiente; non rimaneva che una sequenza di probabilità: avere delle buone chance, in un universo abbandonato alla fortuna e al caso.
(Philip K. Dick, Solar Lottery, 1955)


Ho ricominciato da un po’ a leggere fantascienza: avevo quasi dimenticato che, a volte, riesce a descrivere il presente in modo più lucido di qualsiasi altro genere narrativo.

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