12 marzo 2007

Buongustai

Bighellonando dalle parti del Faubourg St. Antoine, un pomeriggio di sole, mi gustavo bellamente due passi tranquilli a zigozago tra i numerosi passages di cui il quartiere è ancora fornito.

Così, tra una bottega di falegname che ha visto giorni migliori e un teatro di marionette per bambini, mi ritrovo davanti ad un ristorantino très sympa, proprio all'angolo del Passage de la bonne graine; classico restofrancese, dotato della lavagnetta regolamentare con il menù del giorno, un arredamento carino e molto tipico, e soprattutto una sfilza di vetrofanie delle guide più in: pudlo, nova, cityvox, time out paris, routard, ecc.
Segnalazioni a parte, il menù era interessante e non eccessivamente caro: di più, il luogo sembrava anche molto accogliente. Se fosse stato aperto, sarei certamente entrato. E se il proprietario si fosse chiamato Bob, gli avrei certamente detto: “Ciao, Bob. E' un bellissimo localino, Bob!

Ma il locale era chiuso e io mi sono dovuto accontentare di una sbirciata.
Mentre il mio sguardo va su e giù per la sala, l’occhio mi cade su un tavolino messo accanto alla vetrina che faceva bella mostra di un'esposizione di formaggi francesi. E lì mi sono detto: ma dai, che carino! Guarda là che insieme ai formaggi in esposizione ci hanno messo anche un topolino! Noooo, davvero, che simpaticoni!
Solo che il topolino da esposizione era così perfetto che si muoveva e addirittura sgranocchiava il formaggio da esposizione (che dunque, anch’esso, tanto da esposizione non doveva essere).
Faccio appena in tempo a fare un fischio a Francesca che lei accorre subito con la sua macchina fotografica e immortala magistralmente il piccolo roditore della famiglia dei muridi del genere Mus.
Ed eccolo là, un tantinello spaventato e un attimo prima della sua rapida scomparsa sotto il tavolo.
Beh, certo non era un tarpone d’Arno di quelli che una volta si vedevano correre lungo le spallette e tra i lungarni a Pisa...

Inutile dire che il ristorante non l'abbiamo mai provato; non che negli altri si sia proprio sicuri di non trovare strani animali che si aggirano tra la cucina e la sala, ma come si dice: finché stanno lontani dagli occhi...

Rimanendo in tema, forse avremmo dovuto consigliare al proprietario del ristorante un negozio dalle parti delle Halles che vende di tutto per distruggere gli animali nocivi.

Il suo pezzo forte sono ovviamente i topi, poiché le Halles una volta erano il mercato all'ingrosso di generi alimentari (e altro) di Parigi e uno dei posti preferiti da questi simpatici roditori. I quali, da quando nel 1969 il mercato fu chiuso e spostato a Rungis, fuori Parigi, non avendo più niente da mangiare, decisero di andare a cercarsi il cibo in tutte le case del quartiere.

C'è da credere che per il negozio in questione, quello fu un periodo d'oro...

(Photo courtesy of Lotte)

4 commenti:

Davide ha detto...

Questo post mi ha ricordato la deliziosa frittura di pesce ratto del Rag.Filini...Arco, non ci crederai ma ho ritrovato alcune vecchie puntate della famiglia Mezzil (o Mezil)!. Stanotte mi ci immergo e poi vi sapro' dire

Davide
boardingnow.org

arcomanno ha detto...

Grande Davide! Aspetto con trepidazione le puntate dei Mezil (e la mia infanzia che ritorna...)

Anonimo ha detto...

Approfitto dell'argomento per dirvi che due o tre sere fa ho cenato al famoso Mansouria (11 rue Faidherbe, 75011), ristorante di cucina del maghreb , di proprietà di Fatéma HAL. Cucina iper raffinata, cara a bestia, ma da provare almento una volta.
io consiglio:

.Bastella (pastilla au pigeon)
.Agneau roussi parfumé au vrai ras-el-hanout (27 épices), sauce au miel, raisin secs et amandes
.Pastilla au lait

http://www.lesrestos.com/oneportrait~No~395328627.htm

Baci
Franci

nandina ha detto...

Parigi è il solo posto in cui io sia stata in cui vendono le trappole per topi al supermercato. Io cmq i topi ce li ho in ufficio. Per dire. E poi dice "vivi a Parigi, che figata!" al prossimo gli spacco il naso e lo lascio su un marciapiede di rue saint honoré.