6 giugno 2007

Sparklehorse - Live at Elysée Montmartre - 02/06/07

Sembra che per Mark Linkous suonare dal vivo esclusivamente la parte lenta del suo repertorio sia una scelta precisa. E vabbé.

Se - per citare lo Scaruffi - Linkous è "conteso tra il cantautore alla Neil Young e il populista melodico", ammetto che il populista melodico che è in lui non mi dispiace affatto e che è proprio il cortocircuito tra le melodie power-pop e le distorsioni, gli strumenti-giocattolo, le batterie elettroniche che producono, secondo me, il meglio della sua musica. Ma pazienza.

Alla selezione di una scaletta severa e austera, va aggiunta la scelta di dimezzare la velocità(!) dei brani. D'accordo.

Indubbiamente ci vuole una gran classe per lamentarsi un'ora sul palco e produrre uno show di tutto rispetto ed emozionante (nota positiva per le deliziose animazioni proiettate sul palco, opera di Christina Vantzou che suonava pure lo xilofono e spippolava sui macbook). Questo va riconosciuto.

Ma in complesso sono rimasto un po' deluso. Chissà, forse con una sedia sotto il culo avrebbe fatto un'altro effetto. Del resto, era un'ora e poco più di musica da camera.

Di seguito, due pezzi della serata registrati in very low-fi.

getting it wrong

weird sister

3 commenti:

francesca ha detto...

Du palle!

Anonimo ha detto...

A me gli Sparklehorse piacciono, ma non è che riesco ad ascoltarli sempre.
Solo i pezzi lenti e per di più dimezzati...? Minkia... ce credo che poi riascolti i Dead Kennedys....

giulio

arcomanno ha detto...

Per la verità ho scelto di riascoltare Punk in Drublic, ma il senso non cambia: infatti, mi chiedevo come mai mi era venuta voglia di quel disco :))