Ottobre, grigio e freddino: un po' di nostalgia della primavera, quando le api venivano a bottinare la lavanda sul mio balcone.
La playlist si apre dunque con la temperatura conseguente di Montreal -40C, opera di un gruppo di mattacchioni québécois; va avanti col nuovo dei Yo La Tengo (non male), col bel debutto dei The Hours (due ex-mescaleros), con il baritono profondo del cantante dei The National ("belli, ma a piccole dosi", Francesca dixit), con un bellissimo disco di un grande pazzo (Andrew Bird), col notevole klezmerblues di Hazmat Modine. Chiudono i Besnard Lakes (strani OVNI canadesi) e uno scherzo dell'anno scorso che ci ha amorevolmente scassato la minchia per mesi su Radionova (il remake reggae di OK Computer).
Ah sì, ve ne siete accorti? Ho di nuovo infilato di soppiatto i Jean Fabry. Perchè? Perché se lo meritano (E sì, prima o poi scriverò la recensione del loro concerto di qualche anno fa, prometto e giuro...)
1 commento:
Eh, adesso... "di qualche anno fa", neanche fossimo emigrati nell'immediato dopoguerra! Due annetti un cincinin abbondanti, dai...
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