2 maggio 2009

Geoff Farina con la sua chitarrina

ha suonato ieri sera alla Bellevilloise. Una vera idiozia programmarlo nella Hall aux Oliviers; i suoi arpeggi e la sua voce sempre più cartavetrosa si sono quasi completamente persi nella sala del ristorante affollatissimo, in mezzo ad un brusio continuo, con i camerieri che andavano e venivano, telefonini accesi, e come se non bastasse, un sottofondo di aereo a reazione che proveniva dal soundcheck di una serata drum&bass nella sala attigua. Ingiudicabile.
Lui è stato comunque un signore, ha fatto il suo concerto senza battere ciglio passando da blues strumentali arricchiti da bellissimi fingerpicking ai suoi pezzi più intimisti. Molti applausi alla fine, ma si è sentito poco: da rimpiangere il concerto del Baraonda, di qualche anno fa.

Per consolarmi, oggi ascolto 595, live "postumo" dei Karate su Spotify (che trovo molto meglio di Deezer per alcuni aspetti). Avrei anche 8 inviti da regalare, ma la versione free non è ancora disponibile per l'Italia, dunque se non abitate in Svezia, in Norvegia, in Francia in Spagna o in Gran Bretagna, vi toccherà aspettare.

Questa volta niente foto, visto che la macchina fotografica quando serve è sempre scarica.

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