15 settembre 2010

Die deutschen Rundballen

Ich erinnere mich an die Telefonzellen
den Rundballen, die Salinen, die Deponien.
(Jan Fabreich, Rundballen)


Bisognerebbe prendersi del tempo per descriverlo bene, l'estremo limite settentrionale della Baviera, questa terra di contadini opulenti, irta di crocefissi e calvarî, dove si festeggia con un vernissage la ristrutturazione della locale filiale di una banca [1]. La Franconia - terra d'origine dei nobili francesi secondo l'Abate Sieyès [2] - è già un poco Turingia ma, anziché ibridare, la vicinanza stimola il ripiegamento identitario sul Gott, Heimat und Familie, poiché con questo confine, fino a pochi anni or sono, non si scherzava mica: dall'altra parte mangiavano i bambini.
Lasciando da parte l'ambito storico-politico, per il momento mi soffermerò su un particolare più leggero che mi ha colpito durante il mio soggiorno in Unterfranken, ovverosia la musica che trasmettono in radio, una musica che non saprei bene come definire: classica? Vintage? Rétro? Con un paragone soggettivo e personale, potrei dire che è musica di 25 anni fa. Più precisamente, è in pratica la stessa musica che io ascoltavo 25 anni fa quando la sera tardi, già a letto, sintonizzavo il mio stereo su Radio N Lamezia [3], sulle cui frequenze passava un nastro preregistrato con gli stessi pezzi che Antenne Bayern ha mandato continuamente in onda nell'estate del 2010: Cocaine, Sweet Home Alabama, Whatever You Want, Eye Of The Tiger, Jump, Dust in The Wind, Hotel California [4]...

Certo, c'era anche Lady Gaga e Waka Waka, ma si sentiva benissimo che erano dei riempitivi, messi là giusto perché bisognava pagare dazio alle novità. L'ossatura del programma, lo zoccolo duro era questa specie di AOR From Outer Space (and Outer Time) che mi ha fatto l'effetto di un vero e proprio unheimlich musicale.

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[1] Per la descrizione di questo evento ci sarebbe bisogno di una penna non meno che flaubertiana.[↩]
[2] Che suggeriva, per inciso, di rispedirveli tutti nelle sue foreste, per epurare la nazione francese e nobilitare il Terzo Stato di origini invece (sempre secondo lui) Gallo-Romane. Il Buon Sieyès inaugurava così una tanto sciagurata quanto fortunata lettura della Weltgeschichte.[↩]
[3] Non c'è bisogno di aggiungere che la roba che Radio N Lamezia trasmetteva era già allora vintage.[↩]
[4] A dire il vero, per una sovrapposizione precisa alla compilation notturna di Radio N Lamezia mancavano pezzi maestri quali The Year Of The Cat, The Logical Song, A Horse With No Name, Tunnel Of Love (ma sui Dire Straits Antenne Bayern si riscattava con la più "recente" Money For Nothing) e l'immancabile Don't You, che a me, allora, piaceva da matti.[↩]

7 commenti:

Raoul ha detto...

Mais ils font des bottes de foin tricolore les bavarois ? (ou c'est des bidons ?...)

arco ha detto...

Ce sont bien des bottes de foin tricolore, vestiges - je crois - de la dernière coupe du monde : elles ne sont pas toutes comme ça !

Melampo ha detto...

Wunderbar!!! In un eterno presente che capire non sai l'ultima volta non arriva mai (CCCP)

arco ha detto...

«Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione - e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!» (F. Nietzsche, La Gaia scienza).

Anonimo ha detto...

Quando ero in Germania i miei punti interrogativi erano su Radio Paradiso, "Musica con l'emozione" e soprattutto Berliner Rundkunft 91!4 "Klassik-Hits vom 70's, 80's und 90's e delle novità, solo il meglio!". Di solito il meglio, per loro, era Robbie Williams.

Ma pure Radio Arabella, quando son stato in Austria a Capodanno, che ha anche lo spin off Arabella-Ti Amo che trasmette soltanto Italo-pop...

arco ha detto...

Manco i francesi scherzano con l'Italo-pop, altra fonte di notevoli perturbanti sonori. Immagina di entrare in una crêperie più-tipica-di-così-si-muore di un minuscolo e sperduto paesino bretone e ascoltare in sottofondo Felicità di Albano e Romina: pas mal, n'est-ce pas?

francesca ha detto...

E si': tu entri sorridente pregustando il tuo meritato pasto serale e, mentre in testa ti frulla "...è un bicchiere di vino con un panino", questi ti buttan fuori perché come "cazzo si permettono questi dannati turisti di PENSARE che teniamo la cucina aperta alle 9 di sera per loro?!?" Alla faccia del panino e della felicità. Manco una crêpe e una bolée di sidro! Paris kills us.