La folla defluì compatta verso il Rex, dove avvenne l'urto. I manganelli si abbatterono sulle teste nude, mal protette da braccia e mani. Un poliziotto prese una donna a schiaffi e calci, gettandola per terra. Un altro colpiva con tutte le sue forze l’addome di un ragazzo con il suo bastone d’ordinanza, fino a rompere il legno in due. Continuò a colpire servendosi del troncone più sbreccato. La sua vittima tendeva le mani per proteggersi, cercando di afferrare il manico di legno, ma ormai le sue dita spezzate non rispondevano più agli ordini. Una serie di detonazioni si udirono davanti alla piscina Neptune, dove stazionava un furgoncino. Dall’interno, tre agenti miravano con cura in direzione dei fuggitivi, colpendo ogni bersaglio. Un Ariane rossa e crema parcheggiata a meno di venti metri, dietro la quale dei musulmani tentavano di ripararsi, era crivellata di colpi. La gente correva urlando in tutte le direzioni. In preda al panico, inciampavano nei corpi caduti davanti alle verande dei caffè, in mezzo ai tavolini rovesciati, tra i bicchieri rotti, i vestiti coperti di sangue.
(Didier Daeninckx, Meurtres pour mémoire, Gallimard, p. 31)
Il 17 ottobre 1961, il Fronte di Liberazione Nazionale algerino indice a Parigi una manifestazione per protestare contro il coprifuoco imposto ai nordafricani. La manifestazione pacifica viene repressa brutalmente dai reparti antisommossa della polizia e della gendarmeria che aprono il fuoco davanti ai manifestanti inermi, lasciando sul terreno decine di morti. Le forze dell’ordine arrestano circa 10.000 persone, deportandole in autobus requisiti alla RATP al Palais des Sports a Porte de Versailles e allo Stadio De Coubertin, nel XVI arrondissement. I due stadi saranno per tre giorni teatro di una macelleria messicana. Il prefetto di polizia di Parigi di allora aveva preparato personalmente i suoi uomini, assolvendoli in anticipo per gli abusi che avrebbero commesso. Il suo nome era Maurice Papon, lo stesso che nel 1942, a Bordeaux, firmava come segretario generale della prefettura della Gironda le autorizzazioni per la partenza dei treni degli ebrei verso Auschwitz.
Un collettivo di giovani registi ha realizzato un interessante e ricco webdocumentario sul soggetto, con la partecipazione - tra gli altri - di Jean Pierre Darroussin, Ariane Ascaride e Simon Abkarian (il Tony Le Dingue che abbiamo molto amato in Les Beaux Mecs).
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