25 aprile 2007

Sulle montagne

Forse il più bel 25 aprile di cui ho memoria è stato nel 2004. Eravamo lassù, a Ca' di Malanca, sulla strada che congiunge Faenza a Firenze, Brisighella a Marradi, sopra S. Martino in Gattara. Il cascinale non è molto grande; è posto in cima ad una balza e ci si arriva a piedi, attraversando un crinale stretto. Dentro il cascinale si trova un museo e un centro residenziale sulla Lotta di Liberazione in Emilia-Romagna.
Ricordo una luce particolare, una sensazione strana. Assieme agli ormai pochi partigiani superstiti, c'era molta gente, molti giovani. Era la prima volta che stavo fisicamente su quelle montagne dove molti combatterono duramente, dove si scelse di prendere il fucile piuttosto che sottostare alla barbarie criminale dei fascisti e dei nazisti.
Nel pomeriggio suonarono i Gang, in acustico insieme a "La Macina": fu un concerto bellissimo, pieno di storie, di canzoni, di emozioni (e oggi suonano, tra gli altri, Il Parto delle Nuvole Pesanti)

Non lontano da lì, altri partigiani segnavano altre storie; tra le più belle c'è sicuramente quella di Silvio Corbari. A Faenza, Silvio Corbari è più che un eroe, è un mito fondatore della città. Io non lo conoscevo e lo incontrai così: nei miei primi giorni di lavoro alla gloriosa libreria Moby Dick, mi trovavo nel furgone del capo e viaggiavamo verso Ascoli Piceno per una missione di aggiornamento informatico. Mentre mi guardavo intorno, notai una spillina che Renzo Bertaccini teneva sul parasole, con una stella e una scritta: "Brigata Corbari". Dissi a Renzo: cos'è? E' di quando hai fatto il militare? E lui, con gli occhi un po' straniti: Ma no! Corbari era un partigiano, e la sua brigata...
Corbari finì impiccato, coi suoi compagni, a Castrocaro. Il suo corpo, assieme a quello di Iris Versari, Adriano Casadei e Arturo Spazzoli venne esposto ai lampioni di piazza Saffi a Forlì. Qui si può leggere la loro storia raccontata da Pino Cacucci, tratta dal suo libro Ribelli!
Originally uploaded by davide@korova

Ho un immenso rispetto per chi scava e lavora perché la memoria non si perda.
Tra questi, il primo che ha fatto le valigie, prima di fare le valigie ha realizzato questo video che potete trovare nei suoi Percorsi partigiani.

Alla memoria, e buon 25 aprile


3 commenti:

francesca ha detto...

Oggi a Davide gli fischieranno le orecchie: anch'io ho postato Percorsi partigiani su Multiply...
E quel 25 aprile è stato sicuramente uno dei più belli pure per me! Ricordo ancora l'emozione nel trovare così tanta bella gente in quel luogo dove non capiti certo per errore, l'Appennino tosco-romagnolo, la primavera, il tramonto...
Con la vecchiaia divento nostalgica!

Laura ha detto...

Ieri sull'appennino tosco-emiliano, Fosdinovo, Linea Gotica.
Altri compagni che lavorano, scavano, resistono:
http://archividellaresistenza.it/

Davide ha detto...

Arco quale onore, grazie della segnalazione. E grazie anche alla Palmizia, malgrado il profondo rimpianto che mi avete fatto venire per non esserci stato. I miei ricordi delle ultime celebrazioni del 25 Aprile sono invece un incubo, ma me la sono andata a cercare: ero in piazza Saffi a Forlì, tra troppi politici e burocrati svogliati. Per fortuna poi sono salito tra le colline, su fino a Pieve di Rivoschio, dove c'era il comando dell'VIII Brigata Garibaldi. Pieve sono quattro case su un crinale e il Parco della Resistenza, che domina le vallate circostanti. E silenzio. Mi sono subito sentito meglio

Davide