5 febbraio 2013

Vent'anni è uno stato mentale? No, è uno Stato Sociale

Dopo il trionfale tour italiano, gli/lo/i/le Stato Sociale sono arrivati a Parigi, prima tappa di una tournée all'estero fintissima, perché il Marcovaldo era stipato di erasmus ed expat fino all'inverosimile. E io mi sono ritrovato lì davanti, a un centimetro da Lodo e compagnia, ad ascoltare il loro concerto not-much-plugged con chitarra acustica, tamburello e macchinette elettroniche che andavano a singhiozzo.

Le ho cantate tutte, ma proprio tutte, anche Seggiovia sull'oceano che non mi piace poi tanto, ma lì era come quando c'è un tuo amico con la chitarra e tu conosci i pezzi e cominci a cantare dietro e non ti fermi più. Ho fatto Na na na Na na na Na na na na. Uò oh oh oh tararà. Uò oh oh. Uò oh oh oh oh. Uò oh oh oh oh. Uò oh oh oh oh oho oho oho oho. Pà pà pà pà pà pà pà pararà pà pà pà pà pà pà per un'ora, pressato e sudato che nemmeno a un concerto dei Bad Religion, schivando i fendenti del tifoso sampdoriano venuto da Genova apposta per vederli e che spoilerava tutte le canzoni anticipando sempre il cantante di un secondo, facendomi insultare dalla ventenne lucchese che stava dietro di me perché facevo le foto e le nascondevo il suo idolo (poi l'ho fatta passare davanti e le ho consigliato pure di stare bene attenta al sampdoriano ché secondo me un po' anche lui era innamorato di Lodo).

E alla fine, ho consolato Franz che si sconsolava osservando l'età media degli avventori del locale: - Non sei vecchia. Sei diversamente giovane.

Erano anni che non mi divertivo così a un concerto.



1 commento:

francesca ha detto...

Sono così indie che sono diversamente giovane.